Per noi di GESCO il 2025 è stato un anno importante. Abbiamo incrementato di oltre il 70% la potenza installata rispetto al 2024, sempre rispettando le scadenze contrattuali grazie all’impegno e alla dedizione di tutto il team. Abbiamo installato 2,5 volte la potenza fotovoltaica rispetto all’anno precedente, completando un progetto ambizioso: un impianto su pensilina ad uso parcheggio da ben 2,3 MW.
Il bilancio è positivo, ma cosa ci aspetta nel 2026?
Abbiamo individuato alcuni macro-temi che delineano le principali tendenze del prossimo anno e li abbiamo sintetizzati in cinque parole chiave. Buona lettura!
1. CRESCITA
Nel 2025 sono emersi segnali di un andamento positivo degli investimenti legati alla transizione energetica.
In diversi ambiti, dalle fonti rinnovabili all’efficienza energetica, le imprese italiane hanno continuato a investire per ridurre i costi, rafforzare l’autonomia energetica e migliorare la propria competitività.
La transizione non è più un tema accessorio, ma si sta affermando sempre più come una leva strategica integrata nelle scelte industriali e nella pianificazione di medio-lungo periodo.
Il trend verrà confermato nel 2026? Vedremo rafforzato il ruolo delle Energy Service Company? GESCO è pronta a supportare i nostri clienti con la massima attenzione e il massimo impegno.
2. REGOLE
La fine del 2025 ha portato con sé un nuovo decreto-energia che ridisegna la geografia del fotovoltaico a terra (e non solo!).
Lo sviluppo è indirizzato verso aree industriali, dismesse o infrastrutturali, mentre il suolo agricolo è sottoposto a maggiori limitazioni. Una scelta che tutela un patrimonio fondamentale del Paese, ma che, in assenza di un regime transitorio chiaro, crea incertezza e rischia di frenare gli investimenti.
Guardando al 2026, saranno decisive soprattutto le modalità di attuazione delle nuove regole: dai chiarimenti sul regime transitorio e sui criteri per l’individuazione delle aree idonee, fino all’applicazione uniforme dei requisiti autorizzativi e delle prescrizioni regionali (in via di definizione). Su questi aspetti, insieme all’allineamento con l’evoluzione del quadro normativo europeo, riteniamo fondamentale un maggiore coinvolgimento degli operatori del settore e un confronto strutturato con il legislatore, per garantire regole chiare, stabili e applicabili, in grado di dare certezza agli investimenti.
3. COMUNITÀ
Le Comunità Energetiche Rinnovabili stanno entrando in una fase di accelerazione.
A marzo 2025, secondo i dati più recenti del GSE, risultano operative in Italia 212 comunità energetiche rinnovabili, collegate a 326 impianti rinnovabili, per una capacità installata complessiva di circa 18 MW e circa 1.956 utenze coinvolte. Il numero è destinato ad aumentare: come riportato da PV Magazine, negli ultimi mesi il numero di configurazioni di autoconsumo collettivo e CER in fase di richiesta o progetto ha superato le 2.000 domande, segnalando un’accelerazione del fenomeno e una domanda significativa da parte di cittadini, imprese ed enti locali.
Anche GESCO giocherà un ruolo da protagonista nel mondo delle CER come parte attiva di questo modello virtuoso che genera benefici economici per cittadini e piccole imprese, creando valore sociale per i territori.
4. INCENTIVI
Guardando alle realtà energivore, a novembre sono state approvate dal GSE le regole operative dell’Energy Release 2.0, un meccanismo di incentivazione profondamente rivisto e migliorato che prevede l’impegno a realizzare nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili. Noi, in qualità di aggregatori, supporteremo diverse aziende (già partner ma non solo), in questo percorso.
Il nuovo Conto Termico 3.0 sarà pienamente operativo e amplierà la platea dei beneficiari e le tipologie di interventi incentivabili, rendendo più accessibili gli interventi di efficientamento energetico e l’integrazione di tecnologie come pompe di calore, sistemi ibridi, soluzioni termiche avanzate e fonti rinnovabili.
5. INTEGRAZIONE
Il vero cambio di passo nella transizione energetica passerà per un approccio sistemico, capace di combinare tecnologie, dati e modelli contrattuali flessibili.
Perché gli incentivi sono importanti, ma da soli non bastano.
Ci uniamo agli appelli degli operatori di settore come il FIRE, per sensibilizzare il mercato sull’importanza di sostenere interventi di efficientamento soprattutto nei settori “hard-to-abate”, con soluzioni integrate come: cogenerazione ad alta efficienza per risparmiare energia primaria, pompe di calore per ridurre quote emissive termiche, digitalizzazione e monitoraggio per ottimizzare i profili di prelievo, o ancora sistemi ibridi e di accumulo a supporto della flessibilità economica e operativa.
Il 2026 si prospetta come un anno pieno di opportunità, ma anche di sfide. Ci auguriamo la definizione di importanti riforme, chiare e strutturali, in grado di supportare adeguatamente la transizione energetica nell’industria. La tutela dell’ambiente è fondamentale, ma in un contesto già segnato da dinamiche macroeconomiche e geopolitiche complesse, serve una visione a 360°, che non penalizzi la competitività delle imprese.
In tutto questo, rimaniamo fedeli al nostro approccio tailor-made: soluzioni integrate per massimizzare efficienza e risparmio, con modelli contrattuali modulabili che rendono la transizione energetica realmente accessibile per ogni impresa.
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