I 5 problemi degli Energy Manager e come risolverli

5 problemi energy manager

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I 5 problemi degli Energy Manager (e le soluzioni per risolverli)

L’efficienza energetica ha un ruolo centrale nella transizione ecologica: se prima veniva considerato un tema di nicchia e per addetti ai lavori, ora, complice l’aumento dei prezzi dell’energia, trova ampio spazio nel dibattito quotidiano. “Fare di più e con meno”, per garantire la continuità della produzione e, nei casi limite, per non fallire: ecco la preoccupazione principale del comparto produttivo.

Ma c’è di più.

A Rimini, lo scorso settembre, nell’ambito dell’ Energy Business Forum abbiamo avuto modo di confrontarci con i principali referenti in ambito energia di industrie attive in svariati settori energivori: fonderie, lanifici, data center, alimentari – solo per citarne alcuni. Abbiamo ascoltato i loro bisogni, analizzato le loro esigenze e tra le tante differenze dettate dalle specificità di ogni singolo caso, abbiamo rilevato alcuni elementi in comune.

Se sei curioso/a di sapere quali sono i 5 problemi degli energy manager legati al tema dell’efficienza energetica e quale supporto possiamo dare per superarli, continua a leggere.

1. L’aumento dei prezzi dell’energia

Per gli energy manager l’ incremento dei costi dell’energia è senza dubbio il problema principale. Gli ultimi rilevamenti del prezzo di gas ed energia elettrica registrano un calo rispetto ai picchi registrati ad agosto (113,22 €/MWh rispetto ai 339,2 €/MWh per il gas e 215,26 €/MWh rispetto a 740,1 €/MWh per l’energia elettrica) ma le bollette restano salate anche raffrontandole con le medie del 2019, isolando l’effetto Covid.

2. La volatilità dei prezzi

Eppure, non sono solo le cifre in sé, quanto la volatilità a preoccupare i mercati e soprattutto gli energy manager. Nelle prime due settimane di ottobre ad esempio il prezzo dell’energia elettrica ha subito un’oscillazione tra un minimo di 184,48 €/MWh e un massimo di 350,46 €/MWh. Questa incertezza si ripercuote direttamente sull’attività previsionale, con l’incapacità di formulare budget di medio o lungo termine, come richiesto dai piani industriali delle grandi imprese.

3. Il rischio di interruzioni nelle forniture e discontinuità della produzione

Nonostante l’aumento dei prezzi sia iniziato nell’autunno del 2021, è indubbio come la decisione di Mosca di bloccare le forniture di gas verso l’Europa abbia accelerato la crisi energetica, scatenando una corsa all’approvvigionamento nel tentativo di recuperare, solo per l’Italia, oltre 29 miliardi di metri cubi di gas, (il 40% delle forniture totali). In questo contesto di incertezza relativamente alle forniture della rete non stupisce che un’altra delle preoccupazioni per gli energy manager sia preservare la continuità della produzione .

4. La necessità di interventi mirati e con effetto immediato

Attualmente sappiamo che l’Unione Europea sta, seppur con fatica, trovando un terreno comune per calmierare gli effetti della crisi energetica: le tempistiche però potrebbero essere lunghe, mentre le aziende hanno bisogno di risposte immediate. Risposte che richiedono interventi mirati e in grado di generare subito gli effetti auspicati.

5. La difficoltà di ricoprire un ruolo sempre più demanding

La figura dell’ energy manager nelle aziende sta diventando sempre più centrale e spesso viene affiancata la responsabilità in qualità di HSE o Sustainability Manager . Per questo motivo l’energy manager ha sempre più bisogno di soluzioni integrate e “chiavi in mano”, gestite da esperti che gli consentano di affrancarsi, in parte o del tutto, da questioni che non potrebbero gravare sulla sua operatività quotidiana.

 

Le soluzioni

A complicare il quadro ci sono poi gli obiettivi di net zero – i primi, quelli intermedi, sono fissati già per il 2030. Il quadro è sicuramente complesso e non possiamo pensare che uscire dalla crisi sia semplice. Tuttavia ci sono alcune soluzioni concrete che possiamo offrire agli energy manager in termini di efficienza energetica. Vediamo quali:

  1. Per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia, analizziamo i vettori utilizzati nel processo produttivo per identificare la tecnologia idonea ad abbattere i costi creando efficienza per l’industria ma anche per l’ambiente, con una riduzione delle emissioni a livello globale.

  2. Con la possibilità di realizzare l’intervento di efficientamento energetico in formula ESCo, l’energy manager avrà la certezza di ottenere una garanzia di rendimento.
    In più, in presenza di un prezzo fisso definito per l’acquisto del vettore energetico autoprodotto dall’impianto (è il caso dei nostri impianti fotovoltaici in formula EPC) e scontato rispetto al prezzo pagato alla rete, sarà possibile perfezionare le capacità predittive: l’energy manager saprà sempre quanto pagherà per l’energia (e quanto starà risparmiando).

  3. I nostri interventi di efficientamento aumentano l’indipendenza dalla rete attraverso l’autoproduzione dei vettori energetici necessari per i processi produttivi, con benefici visibili sin da subito anche in termini di riduzione dei costi in bolletta.

  4. Siamo abituati a trovare soluzioni creative perché partiamo dall’esigenza per arrivare alla tecnologia, non viceversa. Tutti i nostri impianti sono sviluppati ad hoc partendo da misurazioni e dati reali, per realizzare soluzioni customizzate in grado di massimizzare la resa dell’intervento. Proponendo la formula ESCo, è nostro interesse proporre l’intervento più conveniente.

  5. Con le nostre soluzioni in formula ESCo l’energy manager non deve preoccuparsi di nulla, poiché tutte le fasi del progetto sono seguite dai nostri esperti: dalla progettazione alla conduzione, passando per la realizzazione e alle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Se sei un/una energy manager e vuoi saperne di più, contattaci.

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